Basta aguzzare la vista, cambiare prospettiva e dare agli occhi la possibilità di vedere cose piccole.
Attraverso l’obiettivo riesco addirittura a guardare con meno paura ciò che mi spaventa: gli insetti, non ci posso fare niente, un po’ mi paralizzano. La macchina fotografica mi consente di vederli da vicino ma di starci lontana allo stesso tempo. E così posso sorprendermi anche io.
Poi ci sono delle trame, le texture: lo sguardo d’insieme deve stringersi su un piccolo spazio. Venature, piccoli sentieri, luci che brillano, questo vedo.
Fiori, colori, la primavera, nettare che nutre. Niente può essere banale e scontato se ti stendi su un prato.
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