Chi siamo? Carne ed ossa pieni di emozioni, ognuno con la propria personalità. Questa volta siamo sette umani che si perdono nella natura, alla ricerca di bellezza e di equilibrio, tra rocce, alberi, mare e animali.
La fatiscenza è presto ripagata
Abbiamo trascorso la notte in un albergo fatiscente, fermo a quarant’anni fa. Ci troviamo a Melito di Porto Salvo, l’importante è passare la notte e ripartire.
Il buio della notte ci ha nascosto uno spettacolo mozzafiato: a pochi chilometri da noi, oltre il mare, c’è l’Etna. Un mantello di neve ricopre il vulcano. Capiamo che anche una nottataccia può ripagarti.
Rocce secolari
Pronti, partenza. L’idea del giorno è quella di salutare la “civiltà” e catapultarci nel silenzio secolare. Prendiamo la strada verso Bova Superiore e proseguiamo seguendo le indicazioni.
In meno di mezz’ora ci ritroviamo a salire tra le montagne. La vista è meravigliosa: il mare in lontananza, sovrastato dall’Etna, alle spalle le cime dell’Aspromonte.
Le Caldaie del Latte e la Rocca del Drago sono due formazioni geologiche naturali che sovrastano la vallata.
Questi due massi celano il mistero della natura e delle storie tessute dall’uomo nel corso del tempo. La leggenda narra che l’area fosse abitata da un drago che oltre a custodire un tesoro, trascorreva il suo tempo spaventando gli abitanti del luogo costringendoli a sacrificare i propri figli. Le Caldaie del Latte, sempre secondo la leggenda, altro non sono che dei pentoloni dentro cui veniva riscaldato il latte utilizzato per nutrire il mostro evitando la morte dei bambini.
Come appaiono queste formazioni geologiche? Le Caldaie del Latte effettivamente richiamano la forma di grossi pentoloni. L’altro monolite invece mostra un profilo aquilino e sinistro: l’erosione ha scavato due solchi che ricordano veramente gli occhi di un mostro.
E noi ci lasciamo suggestionare dal nome, vediamo anche noi un drago.
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