Un viaggio di cinque giorni in Danimarca alternando a Copenaghen altri posti meravigliosi. Roskilde con le sue navi vichinghe, Helsingor e il suo castello di Amleto e l’isola di Møn con le sue bianchissime scogliere sul mar Baltico (Møns Klint).
In questa terza giornata noleggiamo un’auto per andare sull’isola di Møn. Arriveremo nella città di Stege per poi proseguire verso le Møns Klint (scogliere di Møn).
Se vi siete persi le prime due giornate vi lascio i link: primo giorno e secondo giorno a Copenaghen!
Iniziamo questa terza giornata
Sveglia presto, siamo ancora a Copenaghen e oggi dobbiamo spostarci con tutti i nostri bagagli perché stanotte dormiremo (sempre a Copenaghen) ma in un altro alloggio. Questa storia degli spostamenti è troppo complicata da raccontare, ma almeno ci ha fatto conoscere più posti per dormire!
Lasciamo il nostro (non gradito) alloggio e la prima tappa è l’agenzia del noleggio auto. Purtroppo prendiamo la macchina con un’ora di ritardo rispetto ai nostri piani ma per fortuna non abbiamo molta fretta: oggi i nostri ritmi saranno molto più distesi.
Piccola sosta al supermercato per risparmiare su acqua, necessario per le prossime colazioni e spuntini per la giornata. E finalmente si parte verso il sud della Danimarca.
È il mio primo noleggio auto in terra straniera e non ho mai guidato all’estero, inizialmente sono un po’ spaventata, ma tempo 10 minuti e capisco che quelli pericolosi siamo noi in Italia.
Che meraviglia vedere rispettare le distanze di sicurezza, i limiti di velocità e nessuno che ti mette ansia in autostrada solo perché deve dimostrare chissà cosa. Per una che ama guidare questo è il paradiso.
L’isola di Møn: prima tappa Stege
Un’ora e mezza di auto a finalmente raggiungiamo l’isola di Møn. Attraversiamo il Queen Alexandrine bridge (Dronning Alexandrines Bro) e dopo gli ultimi minuti di viaggio arriviamo a Stege, la nostra prima tappa.
Appena arriviamo parcheggiamo senza troppe complicazioni in un grande parcheggio gratuito.
Entriamo in città attraverso l’antica porta d’ingresso Mølleporten, costruita nel XV secolo quando la città venne fortificata con una seconda cinta muraria a cui venne aggiunto anche un fossato riempito di acqua che circondava l’intera città. Mølleporten in danese vuol dire “porta del mulino” perché all’epoca erano presenti numerosi mulini. Successivamente nel XVII secolo, le mura vennero abbattute ma la Mølleporten venne salvata e utilizzata come prigione.
Da Mølleporten prendiamo la via principale di Stege e scendiamo verso il centro dove ci infiliamo nei vicoli alla ricerca di un posto dove pranzare. Abbiamo letto degli smørrebrød e c’è un posto dove possiamo mangiarne di buoni. Gli smørrebrød non sono altro che “burro e pane” (smør og brød per l’appunto). Il pane generalmente è di segale e viene arricchito con un condimento a scelta tra carne, pesce o formaggio. Il nostro pranzo è a base di smørrebrød: uno con filetto di pesce, gamberetti, uova di pesce, aneto e erba cipollina, l’altro con mousse di salmone, patate chips, insalata e erba cipollina. Tutto accompagnato da una birra locale. Buon appetito!
Proseguiamo il nostro giro che dura poco perché la città è davvero piccola. Le case hanno colori che vanno dal giallo ocra al rosso. Stege ci incanta con il suo silenzio e la sua tranquillità. Ci imbattiamo in un grande murales che raffigura proprio la città di Stege.
Proseguendo incrociamo la Stege Kirke, la piccola chiesa della città, che è tra le più antiche dell’isola. Costruita nel XIII secolo, all’esterno è ricoperta di mattoni rossi, mentre all’interno presenta affreschi risalenti al XIV e XV secolo. Inoltre dal soffitto della chiesa pende una barca di cui all’inizio non ne capiamo il significato. In realtà quella è la Justitia, un modellino costruito e regalato da un marinaio norvegese nel 1718.
Sulla strada verso le scogliere
Solo venticinque minuti ci separano dalle scogliere. Lungo il tragitto ci fermiamo solo una volta per visitare una chiesetta sulla strada: la Keldby Kirke.
Questa chiesa, secondo la leggenda, è stata costruita a qualche chilometro da una fonte sacra che appunto ne portava il nome. La Keldby Kirke è stata costruita nel XIII secolo sopra i resti di una chiesa medioevale.
Come la chiesa di Stege, anche all’interno della Keldby Kirke ci sono numerosi affreschi risalenti al 1400, ma alcuni dovrebbero risalire addirittura a secoli precedenti: il più antico dovrebbe risalire infatti alla fine del 1200.
Møns Klint: le scogliere della Danimarca
Per raggiungere le scogliere di Møn la strada che percorriamo presenta un paesaggio piatto: il territorio è infatti pianeggiante con immense distese di campi di grano, ogni tanto intervallati da piccoli boschetti. Nonostante il paesaggio possa apparire uguale per chilometri, risulta piacevole percorrere questo tratto in auto: non ho foto ma se chiudo gli occhi vedo l’oro del grano che si dispiega d’avanti a noi e il cielo azzurro di una limpida giornata estiva nordica. Il tutto è davvero inspiegabile.
Quasi verso la fine, la strada cambia totalmente: per gli ultimi tre chilometri ci troviamo in una strada sterrata in mezzo a un bosco, e aggiungerei anche in mezzo al nulla. Sembra quasi di essersi persi ma in realtà siamo sempre nel percorso giusto. Alla fine arriviamo dove inizia il percorso verso le scogliere e dove c’è il GeoCenter. Purtroppo non riusciamo a visitare il centro, perché non sappiamo quanto ci metteremo e siamo un po’ legate all’orario di ritorno a Copenaghen e di riconsegna dell’auto.
Møns Klint: un po’ di storia
Credo sia doveroso entrare nel dettaglio e raccontare qualcosa in più di queste scogliere. Non è solo magnifico osservarne la bellezza, ma anche scoprirne gli aspetti più specifici.
Queste scogliere di gesso che percorrono la costa per 6 chilometri e sono alte oltre 120 metri sul livello del mare, si sono formate ben 70 milioni di anni fa. Il gesso friabile delle Møns Klint è formato dai resti delle scaglie di calcare di miliardi di coccolitofori, e cioè organismi microscopici che vivevano, e vivono ancora oggi, nei fondali marini. Poi, la pressione dei ghiacciai ha compattato il terreno facendolo “scorrere” fino a formare delle colline. In seguito, durante l’ultima era glaciale, il ghiaccio si fuse e così facendo, emersero le scogliere che oggi possiamo ammirare.
Il territorio è comunque soggetto a grandi mutamenti perché il mare e il vento erodono la scogliera ed è già capitato che le scogliere franassero. Nel 2007 c’è stata una frana che ha causato la formazione di una penisola lunga 300 metri.
L’erosione però, oltre a far franare il terreno, permette molto spesso di portare alla luce fossili risalenti a milioni di anni fa!
Visitare le Møns Klint
Riprendiamo il nostro cammino. Arriviamo dunque a un parcheggio dove lasciamo la macchina, in realtà ancora oggi non ho capito se andasse pagato o meno.
In ogni caso arriviamo al piazzale dove partono i diversi percorsi e dov’è situato il Geo Center. Totalmente sprovviste di un po’ di conoscenza sui sentieri decidiamo di prendere quello che ci troviamo di fronte. Ed eccoli: 900 scalini circa tutti in discesa. Inutile dire che la gente che risale col fiatone non ci incoraggia affatto. Ma chi siamo noi per fermarci a un passo da queste meraviglie? Al fiatone ci penseremo dopo!
Io non so cos’altro posso aggiungere con le parole, il posto è assolutamente indescrivibile. Persino le tante persone ci sembrano poco rumorose e tutto quello che vediamo ci rilassa tantissimo. Penso che viaggiare sia una grandissima fortuna e te ne rendi davvero conto solo quando qualcosa riesce ad ammutolirti.
Ritorno a Stege
Riprendiamo la macchina e ripercorriamo i nostri 19 chilometri di ritorno. In effetti non abbiamo fatto molto tardi e decidiamo di goderci un altro po’ questo luogo incantevole. La sensazione è quella di non voler andare più via. Questo ci fa ripensare a futuri viaggi più naturalistici e paesaggistici.
Parcheggiamo nei pressi della fine della strada 59, proprio all’ingresso della città. Siamo esattamente sul Mar Baltico. Ancora una volta facciamo un piccolo ristoro approfittando dei tanti bagni pubblici presenti in Danimarca (puliti e impeccabili!). Prendiamo i nostri teli e improvvisiamo un piccolo pic-nic con gli snack presi al supermercato. Ci stendiamo su un prato: siamo praticamente su un piccolo porto. Le persone vanno e vengono in costume, a un passo da noi un uomo accende un barbecue, aspetta degli amici. Poco più distante da noi c’è un campo da mini-golf: qualcuno festeggia un compleanno. Io mi addormento.
Cose random che non dimenticheremo + reel riassuntivo
- Passi fatti: 15410
- Km macinati: 9,83
- Temperatura: tra i 13° e i 17°
- Ora del tramonto 21:20
2 Responses
Cara Anatoli, hai fatto un resoconto di viaggio e delle foto assolutamente fantastici… Le foto soprattutto sono di alto livello! Complimenti davvero.
Essendo stato su Mon nel 2008 (con Luisa) i tuoi scatti mi hanno risvegliato tanti bei ricordi… e li hanno come ravvivati. Posso condividere il link con i miei amici danesi che abitavano là?
Mi fa piacere questo commento! Sono molto contenta che tu abbia rivisto posti già noti! Certo che puoi condividere il link, mi farebbe molto piacere!
Grazie 🙂