Un viaggio di cinque giorni in Danimarca alternando a Copenaghen altri posti meravigliosi. Roskilde con le sue navi vichinghe, Helsingor e il suo castello di Amleto e l’isola di Møn con le sue bianchissime scogliere sul mar Baltico.

Questo viaggio l’ho condiviso con la mia amica Mari, ragion per cui parlerò sempre al plurale!

In questa prima giornata ci troviamo a Copenaghen e vedremo il cambio della guardia, il vecchio quartiere militare di Nyboder, il Kastellet, la Sirenetta, faremo un giro sul battello e chiuderemo con la magia dei Giardini di Tivoli.

Arrivo a Copenaghen, inizia il viaggio in Danimarca!

La nostra avventura inizia lasciandoci alle spalle l’arsura dell’estate fiorentina, direzione Roma Fiumicino, dove ci attende una lunga notte in attesa del volo per Copenaghen. Per fortuna riusciamo a dormire qualche ora tralasciando qualunque concetto di confort. Alle 6.15 si parte e, dopo due ore e mezza di volo, appena mettiamo piede in terra danese, la prima cosa a cui pensiamo è il sollievo che si prova nel godere di una temperatura bassa e piacevole. Felpa e giacca a vento, in maniera alternata, saranno le nostre migliori alleate!

Inizia ufficialmente il nostro viaggio in Danimarca! La prima cosa che facciamo uscite dall’aeroporto è acquistare la Copenaghen Card: se si decide di girare la città e la sua regione può essere un’ottima soluzione. La card infatti consente di prendere tutti i mezzi pubblici, i treni regionali e inoltre dà accesso a più di 80 attrazioni. Tutta questa possibilità di godere dei mezzi di trasporto danesi consente di ridurre al minimo eventuali noleggi auto (cosa che noi abbiamo fatto solo per una giornata).

Amalienborg: cambio della guardia

Arriviamo al nostro alloggio: una soluzione che funziona molto in Danimarca sono le stanze “cabine“, molto piccole con uno spazio vitale pari a zero, ma che comunque risultano funzionali per chi decide di trascorrere gran parte della giornata in giro. In ogni caso, il nostro primo alloggio, non risulta molto confortevole, a differenza delle soluzioni dei giorni successivi. Infatti durante questo viaggio in giro per la Danimarca, a Copenaghen ne cambieremo ben tre (ma solo per questioni interne al nostro viaggio che ha visto vari cambiamenti last minute!)

Dopo una bella doccia rigenerante, la nostra prima tappa è il palazzo di Amalienborg, la residenza ufficiale della famiglia reale danese, dove assistiamo alla cerimonia del cambio della guardia. Ogni giorno le guardie reali (Den Kongelige Livgarde) si spostano dal Castello si Rosenborg per arrivare ad Amalienborg alle 12:00 in punto, ora in cui ha inizio il cambio che dura circa 20 minuti.


Nyboder, il distretto dalle case gialle

A dieci minuti dal palazzo di Amalienborg merita fare un giro nel distretto di Nyboder. Una volta arrivati si noterà subito un complesso di case a schiera gialle. Non a caso la parola “nyboder” definisce la specifica tonalità di questo colore.

Gli edifici furono fatti edificare da Cristiano IV di Danimarca a partire dal 1631, per consentire al personale della Marina Reale Danese e le loro famiglie di alloggiarvi. Nel corso del tempo il quartiere ha subito importanti lavori di ampliamento, in particolar modo nel 1757.

Passeggiare tra le case a schiera di questo distretto consente di immergersi nel passato di questo paese che ha un’importante storia navale.

Finito il giro, usciamo dal quartiere alla ricerca di un posto in cui mangiare. A questo punto vorrei precisare che partiamo un po’ prevenute e spaventate da tutto quello che abbiamo letto sui costi della vita danese. Confermo che i costi sono effettivamente alti ma cercando bene e senza arrendersi, si riescono a scovare posti in cui mangiare bene e spendere il giusto (sempre calibrato agli standard locali).

Ci ritroviamo a mangiare in un bistrot che ci ha attirate per la sua vetrina piena di dolci colorati e sicuramente deliziosi. Omelette con cipolle ed erba cipollina, fetta di pane di segale con pollo, avocado, insalata e una squisita salsa al curry thai, birra artigianale e una deliziosa torta al cioccolato e frutta secca. Buon appetito!


La cittadella di Copenaghen: Kastellet

Dopo esserci rifocillate (effettivamente l’ultimo pasto risale alla colazione delle 3.30 in aeroporto!) proseguiamo il nostro percorso.

Prossima tappa la cittadella della città, il Kastellet appunto, che è tra le fortezze del nord Europa meglio conservate.

Fu fatta edificare da Cristiano IV a partire dal 1624 per difendere la città nella parte nord che era sprovvista di fortificazioni. Il Kastellet è a forma di stella a cinque punte ed è provvista di altrettanti bastioni, di una chiesa e di un mulino.

L’accesso è libero ed è piacevole percorrere i sentieri che si snodano lungo i cinque bastioni. Per fortuna il tempo meteorologico è dalla nostra parte: c’è sole, la temperatura è giusta e c’è un venticello più che piacevole.


La sirenetta: simbolo di Copenaghen si o no?

La domanda sorge spontanea: sei a Copenaghen, a qualche passo da lei, e che fai, la Sirenetta (Den lille Havfrue) non la vai a vedere? Ok, non possiamo non andare a salutarla chiedendoci, strada facendo, se gli abitanti di Copenaghen ne apprezzino veramente la sua presenza.

Commissionata nel 1909, l’opera di bronzo è stata scolpita da Edvard Eriksen. È alta un metro e venticinque centimetri ed è raffigurata seduta. La coda della statua della Sirenetta è doppia mentre quella descritta dallo scrittore Andersen ne ha solo una.

Quindi riprendiamo il nostro percorso e dal Kastellet proseguiamo in direzione del lungo fiume Langelinie: ed eccola lì che ci appare da lontano seduta su una roccia mentre guarda verso il mare, con uno sguardo malinconico, come in attesa di qualcosa. Dicono aspetti il suo principe azzurro, ma per ora deve accontentarsi dei turisti che l’accerchiano in cerca di un selfie. Io mi tengo a distanza e mi godo il paesaggio di questa città così diversa dalle nostre. Sulla riva di fronte si vede in lontananza la zona di Refshaleøen che visiteremo il giorno dopo.


Giro in battello: Copenaghen da un’altra prospettiva

Iniziamo ad essere veramente molto stanche sia perché siamo reduci dalla notte in aeroporto sia perché abbiamo camminato senza sosta senza davvero approfittare dei mezzi pubblici a nostra disposizione. Piccola nota a margine: mi ritroverò con delle belle macchie rosse sui polpacci. La dottoressa poi la chiamerà capillarite.

Alla fine pensiamo bene di rilassarci con un bel giro in battello, che ovviamente è incluso nella nostra Copenaghen Card. La partenza è da Ved Stranden e il tour include una guida che noi personalmente abbiamo gradito molto. Il giro dura un’oretta e ti permette di vedere Copenaghen da un’altra prospettiva toccando quasi tutti i suoi punti di riferimento principali: l’Operahouse, il palazzo di Amalienborg, Christianshavn con i suoi bar-boats, la chiesa di Our Saviours, Battery Sixtus, la Biblioteca (the Black Diamond), la sirenetta e tanto altro.

Consiglio di approfittare del giro in battello a fine giornata, noi lo abbiamo fatto intorno alle 20:00. Il tramonto non è ancora iniziato ma i colori iniziano a diventare più tenui e in alcuni punti dei canali la luce è davvero meravigliosa e ti fa godere a pieno dell’esperienza.


L’incanto dei Giardini di Tivoli

La giornata potrebbe finire qui e invece abbiamo deciso di vedere un’ultima attrazione. A pochi passi dal nostro alloggio ci sono i Giardini di Tivoli e approfittiamo per vederli al tramonto.

Entrando in questo parco di divertimenti (anche se è riduttivo definirlo così) si respira da subito la magia e l’incanto di questo luogo. Innanzitutto c’è da dire che Tivoli è il secondo parco di divertimenti più antico, è stato inaugurato infatti nel 1843 e da allora intrattiene locals e turisti. Sicuramente la sua bellezza sta soprattutto nel trovarsi all’interno della città, a riprova che Copenaghen da sempre vive a pieno ogni suo singolo spazio.

Perché è riduttivo chiamarlo parco di divertimenti? Perché al suo interno c’è veramente di tutto: dai ristoranti alle montagne russe, da un mega palco per concerti a un piccolo teatro per spettacoli, dagli spazi verdi alle piccole riproduzioni di luoghi lontani. Diciamo che al Giardino di Tivoli si può entrare senza sentirsi in obbligo di fare tutte le attrazioni, in ogni caso ci si ritrova immersi nella magia.

Noi abbiamo beccato un concerto che ha attratto davvero molte persone del posto (quindi suppongo la band fosse famosa almeno quanto i Ricchi e Poveri ma con una nota decisamente più rock!) e ci siamo concesse un giro in giostra che ci ha regalato una buona vista serale su Copenaghen.

Nota a margine: abbiamo avuto problemi di acquisto con l’applicazione dei giardini e abbiamo da subito sperimentato la gentilezza e la calma dei danesi. Al desk informazioni ci hanno rimborsato l’acquisto andato male, senza battere ciglio e col sorriso. Perché dico questo? Perché più volte, durante questo viaggio in Danimarca, abbiamo constatato che i livelli di stress sono talmente bassi da rendere tutti più pazienti e disponibili.

Cose random che non dimenticheremo + reel riassuntivo

  • Passi fatti: 20880
  • Km macinati: 13,47
  • Temperatura tra i 12° e i 23°
  • Ora del tramonto 21:24
  • I fuochi d’artificio dalla nostra finestra prima di addormentarci, Copenaghen non dovevi, ma grazie!
  • Per strada ci sono delle pompe per gonfiare gratis le ruote delle biciclette.

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