“Ad esempio a me piace il Sud” è la colonna sonora di un viaggio on the road fatto nell’estate del 2017: tra le vette del Pollino, nel mare azzurro del Cilento, tra i sassi splendenti di Matera.
Questa meravigliosa canzone di Rino Gaetano è diventata all’improvviso la nostra compagna di viaggio per un semplice motivo: man mano che i chilometri scorrevano sotto di noi, scoprivamo di vivere tutte le piccole storie cantate da Rino. Oltre al fatto che si, a noi piace il Sud!
Giorno numero uno – Cala Bianca
Punti di partenza diversi per ritrovarsi direttamente nel Cilento. Sei cuori emozionati con un viaggio organizzato e pronti a improvvisare quando è necessario.
Cala Bianca, si scende a passo svelto, ignorando il ritorno faticoso e assolato. La luna inizia a seguirci, compagna fedele e custode di tutti i nostri cambiamenti. Approdo alla spiaggia, il tempo di condividere lo spazio con degli sconosciuti, il tempo di ritrovarci da soli. La pace del tramonto: oro nei riflessi azzurri e note che riempiono l’aria. La tranquillità della prima notte silenziosa. Il silenzio di un’alba sulle rocce, guardando dall’alto Giulia godere dell’acqua fresca.
Giorno numero due – Maratea, Parco Nazionale del Pollino
Quant’è difficile lasciare un posto che ti ha fatto stare bene? Difficile quanto il sudore della risalita, la voglia di tornare indietro e bagnarsi nel mare. L’altrettanta voglia di andare avanti non sapendo cosa ci aspetta.
La terra Lucana è la nostra meta e nel mentre cresce la nostra voglia di isolarci dal resto. Facciamo un solo piccolo errore: tappa a Maratea. Sotto un Cristo mastodontico che ha il solo pregio di fare ombra dalla parte opposta del sole. Ma forse siamo solo stanchi.
Il caos ci appartiene poco e scappiamo verso la natura. Pollino, tu ci accogli nel verde: una vallata immensa, scampanellio in lontananza, qualche metro quadrato per bivaccare e vicino a noi una fontana. Sarà casa per due giorni. L’indomani ci aspettano le vette del Pollino. Ah no, un altro errore: ricordatevi di non chiudere mai la macchina con le chiavi dentro. Da questo errore il Pollino diventerà casa per tre giorni.
Giorno numero tre – Parco Nazionale del Pollino, Gole del Raganello
Emilia è ancora più piccola quasi avvolta da radici possenti. Alfredo troneggia in quello che è il suo ambiente più calzante. Giulia non prova gusto a guardare le farfalle, mentre Pasquale e Raffaele scrutano ogni piccola forma di vita. Una passeggiata tranquilla, che rimanda l’escursione di un giorno. Non importa, va più che bene così: mentre l’estate più calda soffoca il resto dell’Italia, noi ci lasciamo accarezzare dal fresco della montagna.
Calabria: più precisamente le Gole del Raganello nei pressi del comune di Civita. Vale la pena di lasciare la frescura del Pollino, anche se a dirla tutta, ci aspetta una lunga passeggiata a piedi nudi su sassolini così piccoli da trasformare il tutto in un piccolo doloroso calvario. Ecco, questo è un altro errore da non commettere: bisogna sempre avere scarpe adatte. In compenso siamo immersi nella roccia e seguiamo controcorrente le acque della riserva.
Qui la seconda parte del viaggio: le vette del Pollino
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