Sono andata a vedere Andrea Laszlo De Simone al Teatro Puccini di Firenze. Prima devo fare una piccola premessa:
Esattamente sette mesi fa sono andata al mio ultimo concerto, in Spagna. Chi avrebbe mai detto che sarebbe stato l’ultimo pre-lockdown e che quell’interminabile lista di concerti del 2020 non l’avrei mai soddisfatta costretta a casa a guardare i live in streaming. Insomma, per una che salta da un concerto all’altro è stato davvero strano sentire la musica live “comodamente” sul divano. Scomodamente insoddisfatta direi. Perché se è vero che nei mesi a seguire si è parlato del mondo dello spettacolo in crisi, abbandonato da qualunque aiuto, è anche vero che da publico pagante mi è mancato tutto. Insomma, anche noi concerto-dipendenti ne abbiamo risentito. Le persone, le luci, la musica, le emozioni del sottopalco, tornare a casa cantando ancora le canzoni appena ascoltate. Si, io non vivo di musica, però vivo con la musica: nelle cuffiette, nei vinili da acquistare, nei live da seguire.
Quindi dopo sette mesi sono tornata, ho acquistato il primo biglietto, poi il secondo e infine il terzo.
Andrea Laszlo De Simone al teatro Puccini
Venerdì 11 al teatro Puccini Andrea Laszlo De Simone in concerto per Fabbrica Europa.
Un palco “affollato” (nel rispetto delle norme anti-covid): nove musicisti, come nel tour precedente, a scandire una fusione di suoni che vanno dall’elettronica ai cori, dai fiati agli archi al synth.
Andrea Laszlo De Simone ci incanta con il suo album Immensità: è un lavoro che appare di altri tempi e non per questo sconnesso dal nostro presente. Andrea è un cantautore singolare che sicuramente riesce a cogliere sonorità tipiche degli anni ’60 e ’70 e coraggiosamente a riportarle su un palco del 2020.
La sua voce è delicata, ti entra dentro con estrema gentilezza. Le sue parole sono vere, non scontate anche se parla di cose comuni, emozioni condivise. Scene di tutti che si insinuano come storie singolari: lo ascolti e credi stia parlando di te.
È pura magia guardarlo muoversi sul palco, interagire con la sua piccola e valida orchestra. È un piacere per l’anima vedere tanta sintonia su quel palco.
Ammetto, solo ora, che Andrea Laszlo De Simone è stata una scoperta tardiva. Sono contenta che le cose possano accadere per caso, almeno mi sono riempita di bellezza, per una sera.
Sul palco:
- Andrea Laszlo De Simone, voce, chitarra, tastiere
- Damir Nefat, chitarra e cori
- Daniele C, basso e cori
- Filippo Cornaglia, batteria e cori
- Zevi Bordovach, tastiere e cori
- Anthony Sasso, tastiere, cori e percussioni
- Stefano Piri Colosimo, tromba, flicorno e cori
- Giulia Pecora, violino
- Clarissa Marino, violoncello
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