Quest’anno abbiamo riscoperto il “turismo di zona”: si prende la macchina, un treno o un traghetto e si va alla scoperta di posti nuovi, che sono proprio dietro casa, senza andare troppo lontano. A volte basta un articolo letto per caso, un servizio al telegiornale o il consiglio di un’amica per scoprire posti meravigliosi di cui ignoravi l’esistenza. Con Castelluccio di Norcia è andata più o meno così: una nuova coinquilina, di origini umbre, da mesi mi ha messo in testa le parole “fioritura delle lenticchie”. E non avevo nemmeno idea di come potessero essere questi famosi fiori delle lenticchie!
Consiglio: partite, fatevi un weekend in Umbria e passate per Castelluccio. Siete ancora in tempo per vedere la fioritura!
Piani di Castelluccio
Castelluccio di Norcia si trova nel versante umbro dei Monti Sibillini: per l’esattezza si fa riferimento ai Piani di Castelluccio, un altopiano carsico-alluvionale dell’Appennino Centrale, a 1500 mt di altitudine.
Quest’area è circondata dai comuni di Norcia, Castelsantangelo sul Nera e il Parco dei monti Sibillini.
Lénta, un legume semplice, bello e buono
La lenticchia diventa il simbolo di Castelluccio di Norcia e i suoi abitanti sono soliti chiamarla “lénta“.
La lenticchia, lens culinaris Moench, è una pianta di origine antica: agli albori della civiltà agricola, questa pianta era già coltivata nella regione medio-orientale della Mezzaluna Fertile. Si hanno testimonianze del suo utilizzo già nel 3000 a. C.: sono stati infatti ritrovati dei semi in tombe neolitiche risalenti a quel tempo. In breve, la sua coltivazione si diffuse altrove.
La lenticchia di Castelluccio è una pianta dalle dimensioni ridotte che variano dai 25 ai 40 centimetri. È particolarmente resistente al freddo e alla siccità. Il suo ciclo biologico è annuale e la tecnica di coltura è la stessa da centinaia di anni: quando il manto nevoso inizia a sciogliersi e il periodo coincide con quello della primavera, si effettuano le operazioni di aratura del terreno. Successivamente, sino alla prima metà di maggio, avviene la semina. A partire dalla fine di giugno ha inizio la fioritura delle piante, fino al mese di agosto, periodo in cui inizia la raccolta.
I fiori sono di colore bianco con sfumature celesti e i suoi baccelli contengono da uno a tre semi.
Proprietà della lenticchia
I semi di questa varietà di lenticchia sono molto piccoli di forma tondeggiante e appiattita. Il colore della sua buccia varia dal verde al marrone chiaro, oltre ad essere molto sottile. Proprio grazie a quest’ultima caratteristica, a differenza di altre varietà, la lenticchia di Castelluccio non necessita di essere messa a bagno prima della cottura. Si cuoce infatti in tempi che variano dai 20 ai 30 minuti.
È un alimento ricco di ferro, potassio e fosforo e dal basso contenuto di grassi. Le sue proteine sono facilmente digeribili e ha un apporto calorico sufficiente da essere considerata “la carne dei poveri”.
Conservazione e gastronomia
I semi di lenticchia si conservano all’interno di recipienti di coccio o di vetro, in ambienti freschi e mantengono una conservazione per lunghi periodi.
Data la sua semplicità, la lenticchia non prevede grandi doti culinarie. Basta una cottura di massimo 30 minuti che può esser accompagnata dall’aggiunta di sale, sedano, aglio e olio. Sono ideali per primi piatti e zuppe. Tuttavia la tradizione culinaria umbra, prevede il suo utilizzo anche come contorno: spesso si affianca a salumi locali o al tradizionale zampone e cotechino.
Lenticchia di Castelluccio di Norcia è IGP
Nel 1997, con un decreto comunitario, la lenticchia di Castelluccio di Norcia, ha ricevuto il riconoscimento IGP (Indicazione Geografica Protetta). Il riconoscimento la tutela e la salvaguarda da eventuali frodi.
La fioritura, istruzioni semplici
Quindi, accompagnata da un’ottima guida locale (la mia coinquilina umbra!), domenica sono andata a vedere cosa succede nella Piana di Castelluccio.
Prima di mostrarvi le foto dell’incanto in cui mi sono ritrovata, sento il dovere di darvi due dritte, a mio parere importantissime:
- Mettetevi in marcia molto presto, prestissimo! Da fonti attendibili ho saputo che il traffico può raggiungere livelli assurdi fino a 4 ore. Per esperienza diretta, consiglio di andar via non oltre le 14, perché anche al ritorno i traffico può diventare insostenibile.
- Non ho direttamente provato l’esperienza ma a quanto pare dev’essere spettacolare assistere al sorgere del sole. Nell’area è consentito campeggiare in tenda o in camper. Allora perché non provare una notte in attesa dell’alba?
- Portatevi il pranzo! La zona è fornita di alcune strutture ristoro, ma la folla è consistente o comunque e consigliata la prenotazione. Sotto un ombrellone, o sotto il sole, alla vista dei fiori, è piacevole anche un panino con salumi e formaggi locali!
- Ultimo consiglio, ma per me il più importante: munitevi di crema solare protettiva! La mia pelle sta attualmente scontando l’errore di essermi goduta la mattinata rinfrescata da quel “piacevole venticello” senza protezione alcuna.
Cosa ho visto a Castelluccio di Norcia
Fiori ovunque, colori ovunque e armonia cromatica.
Il mio giro è iniziato con l’immersione tra i campi di fiori. Una passeggiata tra fiori violacei, rossi, bianchi e gialli. Le sfumature che si vedono dall’alto e in lontananza sono date proprio dal mischiarsi di queste tonalità: se il fiore violaceo della lenticchia incontra il papavero rosso, allora darà l’illusione ottica di vedere il blu. Così come il campo di papaveri rossi e margherite bianche offrirà alla vista un colore rosso più chiaro (scusate, ma non sono esperta di colori e userò il mio gergo).
Passare da un campo all’altro, da una sfumatura all’altra, mi ha dato un senso di serenità provata poche volte, quel senso di pace che solo la natura sa darti. Camminare lentamente, allontanarsi (per quanto possibile) dalla folla e respirare a fondo mi ha dato il tempo di osservare tutti i dettagli, di rendermi conto del riverbero del vento tra i fiori e del ronzio delle api. Tutto questo, anche se circondati da persone, mi ha regalato un silenzio interiore provato solo raramente.
Si parla di cromoterapia, come la capacità fondamentale dei colori di infondere armonia.
Un ultima cosa: NON CALPESTATE I FIORI. Rispettate quello che vi circonda e ricordatevi anche che quei fiori devono diventare lenticchie da raccogliere, vendere e mangiare. NON CALPESTATE I FIORI, non ignorate i cartelli: la foto vi verrà bene anche a debita distanza.
Ora basta parole.
2 Responses
Eccezionaleeeeeeeeeee!!!
Grazie!