Secondo giorno: è domenica e ci prepariamo pronte per l’ultima giornata in giro per la città. Il tour di oggi, assolutamente senza nessuna premeditazione, è tutto a tema architettura. Qui vi parlerò di Casa Batllò di Antoni Gaudì.

Riassunto per chi se lo fosse perso: ho trascorso un weekend a Barcellona con la mia compagna di concerti solo per vedere dal vivo gli Of Monsters And Men al Razzmatazz. Continuo quindi nel mio intento di raccontarvi cosa si può fare a Barcellona in un fine settimana (la prima parte è qui).

Antoni Gaudì e Casa Batllò, una sfida per l’artista

Nel 1903 l’immobile, collocato in Passeig de Gràcia, venne acquistato da Josep Batlló y Casanovas, ricco proprietario di numerose fabbriche tessili a Barcellona. Non soddisfatto dell’immobile alquanto canonico e nella norma, Batlló voleva sorprendere il panorama architettonico locale con qualcosa di innovativo ed esuberante. Affidò il restauro dell’immobile all’architetto Antoni Gaudì. Il lavoro dell’artista durò dal 1904 al 1907.

La facciata

Antoni Gaudì con Casa Batllò poté dare libero sfogo alla sua creatività. Innanzitutto la facciata è già di per sé un’opera d’arte, visibile da chiunque a qualunque ora del giorno.

La prima cosa che si può constatare di fronte a Casa Batlló è l’abbandono totale delle forme spigolose. Si è subito catapultati nella rotondità che lascia pensare alle onde del mare, e in questo gioco della fantasia, aiutano anche i colori e i materiali utilizzati. La luce esterna contribuisce al gioco di movimento di tutti gli elementi che contraddistinguono la facciata.

«Spariranno gli angoli e la materia si manifesterà abbondantemente nelle sue rotondità astrali: il sole vi penetrerà per i quattro lati e sarà come un’immagine del paradiso. Si potrà trar partito dai contrasti e così il mio palazzo sarà più luminoso della luce» (Gaudì)


L’interno

La peculiarità delle opere di Gaudì sta nella sorprendente fusione tra estetica, creatività e funzionalità. Ammirando l’interno della casa infatti, si può restare estasiati dalla bellezza dei colori e delle forme. Tuttavia si resta maggiormente sorpresi scoprendo che non c’è solo bellezza, ma anche una particolare attenzione alla sostenibilità e al confort dell’edificio: ad esempio, due funzioni che non verranno mai tralasciate dall’architetto, sono quella di aerazione e ventilazione.

Oltre all’aspetto funzionale della casa, percorrendo i vari ambienti, gli occhi si perdono nei dettagli per nulla lasciati al caso. Infatti, Gaudì ha collaborato con i migliori artigiani del suo periodo. Vetro, ferro, legno, ceramica, pietra: materiali che si fondono senza che l’occhio possa sentirsi disturbato dalla molteplicità di elementi presenti in uno stesso spazio. Fusione, in questo caso, diventa sinonimo di armonia.

Casa Batlló può essere suddivisa in diverse aree: il Piano nobile, il Cortile interno il Giardino interno e la Terrazza.

Il piano nobile

In questo ambiente troviamo il centro della casa. Innanzitutto è qui che il signor Batlló aveva il proprio studio; in secondo luogo, si può accedere al salone della casa, che affaccia direttamente sulla strada principale: l’idea di Gaudì era quella di osservare il mondo fuori e di essere osservati dall’esterno.


Il giardino interno

Prima di accedere al giardino interno, si passa per la sala da pranzo di Casa Batllò: la luce è sicuramente l’elemento principale. Qui spicca il genio di Gaudì che con pochi elementi ha saputo sfruttare la luce del sole ed è riuscito a filtrarla con due “semplici” colonne. L’effetto ottico è piacevole e precede con armonia l’uscita sul giardino: un’oasi di maioliche colorate e vasi in ceramica progettato per poter trascorrere le ore del pomeriggio in esterno.


Il cortile interno

Probabilmente questa è la parte principale di tutta la casa. Il cortile interno è sicuramente ciò che più ti lascia a bocca aperta e con la mente piena di immagini fantastiche e piacevoli.

Ancora un volta bellezza e funzionalità si incontrano in un’opera d’arte: lo scopo dell’architetto spagnolo era quello di sfruttare al massimo la luce naturale che proveniva dal lucernario. Per fare ciò ha rivestito le pareti interne con piastrelle di varie tonalità dell’azzurro: più intense nella parte superiore e meno intense in quella inferiore.

Sempre in virtù della luminosità, le finestre superiori sono più piccole e via via che si scende diventano più grandi.

E la fantasia? La magia? Ad ogni piano Gaudì ha installato delle ringhiere ricoperte di vetri che col movimento permettono di vivere la sensazione del mare e delle onde in movimento. Provare per credere!


La terrazza

Per Gaudì i tetti delle case sono come i cappelli che le persone indossano: servono a conferire personalità alla struttura.

E infatti, anche il tetto non è da meno rispetto al resto. I camini sono i veri protagonisti della scena: quattro complessi che ancora una volta uniscono estetica e funzionalità. Belli da vedere, la policromia regna ma anche disegnati in modo che l’aria non entrasse all’interno.

E per finire le tegole: squame colorate, sfumature che passano dai colori caldi a quelli freddi con estrema naturalezza. Ti giri e sembra di essere di fronte a dei rettili, o con più fantasia, ai piedi di draghi sputafuoco!

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