[Questo non vuole e non può essere un report dettagliato dello Sponz Fest. Questo è quello che ho vissuto io]

Ho vissuto momenti comuni a tutto il pubblico del festival, ma allo stesso tempo, come ogni anno, mi sono goduta degli attimi che esulano dallo Sponz. Alcune volte mi sono concessa di lasciare la macchina fotografica e di registrare tutto nella mia mente: certe immagini sono così nitide che mi sorprendo a non trovare tra le cartelle del pc delle foto “in carne ed ossa”.

Altre volte ho immortalato “i miei momenti preferiti”, ne è uscito questo mio viaggio.


Eventi da programma

20 Agosto. Salita al Monte Calvario. Trenodia: Opificio del Nero, colorazione di tessuti. A seguire concerto all’alba, “Amanes“: Manolis Pappos al bouzouki e Dimitri Mistakidis alla chitarra.

C’è un’atmosfera surreale. Gesti sempre uguali che si susseguono con un ritmo sempre più incalzante, ma forse questo tempo è distorto dalla mia personale percezione. Cresce dell’angoscia: queste donne hanno uno sguardo fisso, le loro mani si perdono nella ripetitività dei movimenti, il nero scorre.

Il silenzio si rompe al suono del bouzouki e della chitarra. La voce di Manolis appare come un “lamento” che entra in sintonia con quello che stiamo guardando. Sembra di girare in un cerchio, il suono incalza, eppure mi sembra di essere immersa in un silenzio, interiore.


20 Agosto. Martedì Grasso: grande cingolata! Il cingulo, pasta fresca preparata a mano, è il protagonista, e per l’occasione Chef Rubio è invitato. A seguire la Morte del Carnevale con ‘E Zezi Gruppo Operaio di Pomigliano d’Arco

La notte è lunga, è il tempo delle danze spontanee. Qui mi perdo tra i sorrisi degli altri, sono tutti, o quasi tutti, volti sconosciuti. E poi ritrovo alcune costanti del mio Sponz, due facce amiche. Le guardo e so che ogni anno mi ritrovo in questo spazio e in questo tempo per dei legami importanti.


24 Agosto: Vinicio Capossela concerto per uomini e pesti.

La serata è stata lunga, infinita. Forse sei ore di musica, una vera festa. Mi sono goduta troppi momenti per fermarmi a documentare con la mia macchina fotografica. Ne sono uscita solo cuore pieno. Ho con me solo questi scatti, pardòn!


Eventi fuori programma

Storie da Toccare. Un ragazzo dal nord non può scendere a Calitri, c’è un laboratorio da inventarsi, così su due piedi. Giulia me lo dice, lei ha fatto una tesi su Munari, lei è brava, creativa e innovativa. Mi chiede se ho voglia di fare questa cosa insieme. Posso mai dire di no?

Nasce in qualche ora “Storie da toccare“. Ci prepariamo, selezioniamo storie calitrane, io imparo tantissimo, Giulia fa uscire il suo animo da autoctona. Imparo a leggere parole difficilissime quanto belle da sentire. Siamo pronte!


Friestk in grotta. Provo a spiegarvi cosa è successo:

Fuori piove. La notizia è volata di bocca in bocca, probabilmente di social in social: I Friestk suonano nella Grotta dei Mastri. / Fuori piove. I Friestk attaccano a suonare. L’atmosfera si riscalda. Lentamente i calici di vino si riempiono e si svuotano. / Fuori piove. Arrivano amici, vecchi e nuovi. Ci sei anche tu. Ci sono occhi sconosciuti. / Fuori piove. I sorrisi si accendono, non c’è spazio per ballare. Restiamo seduti, non per questo fermi. Fa molto caldo. / Fuori piove. Pausa sigaretta, calice di vino, fronti sudate. Nella grotta il tempo scorre. Le note si susseguono. Sono passate ore. / Fuori piove. Ci conosciamo tutti da poco, forse da sempre.

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